Gli argomenti usati dai malintenzionati sono i più diversi: la prospettiva di un aumento della pensione, il dubbio che l’importo corrisposto non sia esatto, la verifica del corretto valore della pensione in Euro...
Negli ultimi giorni alcuni cittadini hanno segnalato di aver ricevuto strane telefonate effettuate da persone che si qualificano come dipendenti INPS e che comunicano all’interlocutore l’imminente invio di un assegno o di un bonifico quale rimborso di contributi versati in eccedenza. Nel corso della telefonata vengono richiesti dati anagrafici, anche di parenti, notizie su conti correnti bancari ed altre informazioni di carattere personale.
Non si conosce la ragione precisa per cui queste persone vogliano ottenere tali informazioni: di sicuro non per finalità lecite, soprattutto per quanto riguarda le notizie sul conto corrente e sulle coordinate bancarie, che – è doveroso ricordarlo – l’INPS richiede sempre con comunicazione scritta.
Si ripete poi nella provincia – con preoccupante frequenza – il caso di anziani, specie pensionati, vittime di truffe perpetrate da persone che, dichiarandosi impiegati o ispettori INPS, li avvicinano o chiedono telefonicamente informazioni di carattere personale.
Gli argomenti usati dai malintenzionati sono i più diversi: la prospettiva di un aumento della pensione, il dubbio che l’importo corrisposto non sia esatto, la verifica del corretto valore della pensione in Euro, controlli sui numeri di serie delle banconote, la minaccia che la pensione stessa possa essere ridotta o addirittura revocata in caso di mancato controllo, la necessità di conoscere le coordinate del conto bancario o postale per accreditare somme; ma anche un regalo da consegnare o il controllo del libretto di pensione e così via.
A questo proposito l’INPS fornisce le seguenti precisazioni.
1. SE SI RICEVE UNA TELEFONATA A NOME DELL’INPS
L’INPS, in caso di necessità, utilizza il telefono per acquisire più sollecitamente notizie occorrenti alla definizione della pratica. Ricevere, quindi, telefonate di tale natura non costituisce di per sé un fatto eccezionale.
Ma se le telefonate contengono richieste di carattere personale o patrimoniale tali da sembrare sospette, è consigliabile chiedere – prima di fornire le risposte – il nome della persona, il suo numero telefonico e l’Agenzia INPS a cui dichiara di appartenere, per controllare telefonicamente – presso la stessa Agenzia INPS – che le richieste provengano effettivamente dall’INPS.
2. SE UNA PERSONA TENTA DI FARSI RICEVERE IN CASA
Si consiglia:
• di non far entrare nella propria abitazione chiunque si dichiari impiegato o comunque incaricato dell’INPS;
• di farsi dire il nome della persona, l’Agenzia INPS a cui dichiara di appartenere ed il motivo per cui si è presentata;
• di controllare telefonicamente presso la stessa Agenzia INPS l’attendibilità di tali notizie.
Si ricorda che a nessun titolo i dipendenti dell’Istituto sono autorizzati a richiedere, accettare o consegnare a domicilio somme di denaro, né tantomeno a controllare gli importi riscossi o le banconote ricevute.
Pertanto, chi dovesse ricevere eventuali telefonate o visite a domicilio a nome dell’INPS, è pregato di segnalarle tempestivamente ai numeri di pronto intervento 113 e 112.
Gli uffici dell’Inps sono comunque a disposizione per qualsiasi chiarimento e per fornire ogni assistenza volta a chiarire i dubbi degli interessati.
Ricordiamo, infine, che è anche possibile chiamare il numero telefonico gratuito 803164 del Contact Center INPS, senza prefisso da tutta Italia.
Autore: Inps Lecce