Dopo l’incontro con i responsabili della Ausl Lecce avvenuto nei giorni scorsi
Il Sindaco ed i suoi delegati si trasferiscono in corsia. Entreranno in punta di piedi e negli orari consentiti. Non disturberanno le attività dei medici e degli infermieri ma saranno presenti e parleranno con tutti. Saranno i pazienti del "Santa Caterina Novella" l'Ospedale di Galatina, i primi interlocutori di Sandra Antonica, Enzo Del Coco e Francesco Galluccio e poi via, via i medici, gli infermieri, gli ausiliari ed il personale amministrativo. L'operazione ascolto parte questa mattina. La Giunta regionale, il nove maggio scorso (delibera 553), quando varò il progetto del nuovo piano sanitario diede "mandato all'Assessore alle politiche della salute di procedere alle previste consultazioni di legge e di avviare le forme di partecipazione delle Autonomie locali" ma l'Amministrazione Antonica non vuole stare ad aspettare i tempi di Alberto Tedesco ed ha deciso di organizzarsi da sola. L'obbiettivo è quello di capire se, nelle duecento pagine allegate alla delibera firmata da Vendola, ci siano le soluzioni dei problemi dell'antico e prestigioso nosocomio galatinese. Terapia intensiva e rianimazione innanzi tutto. Il progetto Tedesco non le prevede ma "un ospedale, per definirsi tale non può esserne privo", aveva ricordato, nel novembre scorso, Sandra Antonica ad Alberto Tedesco. L'Assessore aveva fatto finta di non capire e si era rifugiato dietro alla mancanza di anestesisti. Ma la legge nazionale e la delibera di Vendola prevedono la "concertazione" ed "allora concertiamo", hanno detto Antonica e Del Coco e, giovedì scorso in Ospedale, hanno incontrato Franco Sanapo, direttore sanitario dell'Ausl Lecce, Giuseppe De Maria, responsabile del Presidio ospedaliero di Galatina e Luigi Muci, direttore amministrativo dello stesso, insieme ad altri tecnici. Il discorso è andato subito su Rianimazione e si è fatto un pò complicato perché nel progetto di Tedesco i posti letto per questo servizio sono quarantotto per tutta la provincia e dovrebbero andare a Lecce, Gallipoli, Casarano, Scorrano e Tricase. La proposta che è venuta fuori è stata quella di togliere qualche letto da questi ospedali ed aprire un servizio con quattro posti a Galatina. Occorre poi attivare una sezione di terapia intensiva neonatale. "Basta la volontà politica e tutto si può fare", hanno detto i tecnici ai rappresentanti di Palazzo Orsini. "In democrazia sono i cittadini a decidere la politica", è stata la franca replica di Antonica e Del Coco e si è andati avanti con il confronto. Tutto il gruppo si è, poi, trasferito al secondo piano della palazzina direzionale dove è in costruzione il nuovo reparto di Nefrologia e Dialisi che non si riesce a completare. Da tempo ci sono solo i muri. "Bisogna fare ogni sforzo necessario per renderlo fruibile", hanno ripetuto tutti in coro. Se questa nuova sede venisse attivata i trattamenti di dialisi che, attualmente, sono diecimila all'anno potrebbero passare a quindicimila. E' certo che da giugno saranno disponibili i 5.800.000 euro stanziati dal Governo e distribuiti dalla Regione usando la legge sull'edilizia sanitaria. L'incontro fra i rappresentanti istituzionali galatinesi ed i responsabili dell'Ausl si è concluso con una stretta di mano e con l'intesa di rivedersi a brevissima scadenza armati di proposte operative concrete prima che il "progetto di piano" diventi il piano sanitario della Regione Puglia. Lunedì si comincia.