Nei giorni scorsi il ministro del Tesoro Carlo Azelio Ciampi attraverso un decreto alla legge cosiddetta anti-usura, ha aggiornato i tassi medi che rimarranno in vigore dal primo aprile prossimo fino al 30 giugno, relativi otto diverse categorie di operazioni finanziarie. Uno degli aggiornamenti riguardai tassi sui mutui e sui crediti finalizzati agli acquisti rateali, così un mutuo con un tasso d'interesse superiore al 12,435 per cento o un credito per l'acquisto di un qualsiasi bene di consumo, dagli elettrodomestico alle enciclopedie superiore al 44,385% sono considerati operazioni d'usura e quindi vietate e perseguite dalla legge. La strada usata dal Governo, pur essendo un segnale importante, non è certo sufficiente per evitare che il racket dell'usura continui a proliferare indisturbato, aiutato nei fatti dall'atteggiamento degli Istituti di credito non certo sempre comprensivi. Secondo le ultime statistiche quella dell'usura è una delle attività illecite più lucrose, un'attività illecita che fattura ottomila miliardi, soprattutto fra le categorie dei commercianti e dei lavoratori autonomi in genere. Secondo uno studio recentemente diffusa dalla confesercenti, in sei anni sono state denunciate 23.315 estorsioni, e sarebbero oltre 140mila i negozianti taglieggiati. Sempre secondo la confesercenti il fenomeno dell'usura si starebbe estendendo su tutto il territorio nazionale, legato alla crescente difficoltà di molti settori del commercio strangolati dalla grande distribuzione. Insomma dalle regioni meridionali si starebbero esportando le tecniche classiche del racket, connivenze con funzionari di banca e finanziarie, ma anche la creazione di una rete di faccendieri con il compito di identificare e segnalare le situazioni più promettenti con lo scopo finale di dissanguare le aziende per poi assorbirle.
(MN)