La manifestazione policulturale trova il suo leit motiv nell’estemporaneità delle svariate esibizioni immerse in un’atmosfera caratterizzata dalle più squisite fantasmagorie
L’affascinante cornice del Lungomare delle Agavi fa da sfondo, giovedì 11 agosto, a MAGIE MARINE, il festival di artisti di strada organizzato dall’Officina d’arte dell’associazione A.B.Michelangeli di Castiglione.
Giunto alla sua seconda edizione, Magie Marine quest’anno incontra ed apre il Salento Buskers Festival, che si tiene per la prima volta in Terra d’Otranto a cura della Federazione Nazionale Artisti di Strada.
La manifestazione policulturale trova il suo leit motiv nell’estemporaneità delle svariate esibizioni immerse in un’atmosfera caratterizzata dalle più squisite fantasmagorie.
Il tema del giullare medievale dello scorso anno lascia il posto a quello dell’influenza dei pianeti, e della Luna in particolare, sull’arte e sulla magia.
A partire dalle ore 21.30 le dolci poesie di cantastorie si intrecciano alle bizzarrie di clown e giocolieri, mentre truccabambini accompagnano i più piccoli nell’incanto del Teatro dei burattini, esilarante ma al tempo stesso educativo.
Fachiri e saltimbanchi, mimi e ritrattisti animano il lungomare sotto la luce soffusa delle fiaccole, rievocando un mondo completamente straniato.
A ciò si aggiungono le improvvisazioni teatrali di IMPRIMIS, gruppo che nasce da un gemellaggio tra le città di Ravenna, Bologna , Genova e Milano, e il cabaret degli APPICCIKATICCI, comitiva romana molto apprezzata nel Salento.
Magie Marine si rivela come un percorso spumeggiante che a questo originale e sorprendente paese dei balocchi affianca un matrimonio di musiche diverse. Le nostre tarantolate energiche e ardenti fiancheggiano la musica d’autore distesa ed emozionante e le percussioni accese e trascinanti.
Particolarmente affascinante è lo spettacolo della CAPOEIRA, l’ "arte marziale danzante" che affonda le proprie radici nel tempo della deportazione di schiavi dall' Angola in Brasile per mano dei conquistatori portoghesi. Gli schiavi, in fuga nelle foreste (in portoghese "capoeira", appunto), usavano queste tecniche per lottare contro gli inseguitori. La musica che la supporta fece il suo ingresso quando i prigionieri si trovarono costretti a fingere di ballare per camuffare questo allenamento alla lotta, che era proibito. Oggi invece la Capoeira è parte integrante della cultura popolare brasiliana.
In attesa dell’alba, la notte si stempera nei ritmi gitani-tzigani dei CROQUE MULE, il trio composto da due giovani francesi e un italiano che su una roulotte trainata da muli in giro per l’Europa ricerca la riunione delle culture, tradizioni, danze e soprattutto suoni dei Paesi che attraversa.
Musiche zingari, Klezmer e tradizionale di tutto il vecchio continente (Francia, Irlanda, Italia, Grecia, Balcani, Ungheria, Romania...) vengono così fatte confluire in uno dei luoghi più suggestivi della costa adriatica.
Il festival infatti vuole insegnare l’amore e il rapimento per il vivere danzando e come meditare attraverso la catarsi della musica, del teatro e della poesia, che spirano la libertà e la spiritualità. Si propone come un viaggio appassionante tra le mille storie di questi uomini della strada che raccontano la loro vita attraverso la loro arte, coinvolgendo lo spettatore, spesso loro complice o spalla, e sapendo rendere ogni esibizione mai uguale a se stessa.