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Anci: il 2009 sarà un anno pessimo per i comuni

Data: 13/02/2009 - Ora: 11:00
Categoria: Politica

Anci: il 2009 sarà un anno pessimo per i comuni

Il Segretario Generale, Angelo Rughetti, interviene dopo l’incontro di ieri tra Ministero dell’Economia e Anci.

"Tutti - politici, economisti, opinionisti e addetti ai lavori - sono impegnati nella ricerca di soluzioni per farci uscire presto e bene dalla crisi. Per l'Italia con il terzo debito pubblico del mondo, con una pressione fiscale fra le più alte d'Europa e con una crescita fiacca del PIL (quando c'era), l'obiettivo si sa è ancora più complicato. Qualcuno ha detto che chi riuscirà a trovare la quadratura del cerchio prenderà il premio nobel…. .

Premesso che non intendo in alcun modo candidare né l'ANCI né i comuni in questa competizione, vorrei porre solo alcune domande per capire se l'approccio che descriverò può dare veramente ossigeno (non so se sufficiente) al sistema finanziario ed economico del Paese.

  1. perché non si consente ai comuni di pagare una parte dei debiti commerciali che hanno nei confronti delle imprese? Secondo nostri calcoli si tratterebbe di cifre molto elevate che potrebbero essere messe in circolazione da subito. Si tratta di somme, è bene specificarlo, che sono già nelle casse dei comuni e che potrebbero essere liberate. Non devono essere finanziate ma devono essere "solo" coperte per l'effetto che produrranno sull'indebitamento netto. Il vantaggio non lo avrebbero i comuni ma le imprese e soprattutto quelle piccole che in tal modo potrebbero contare su una liquidità aggiuntiva e limitare il ricorso al debito. Sia la Confindustria che l'Associazione dei costruttori hanno sollevato insieme a noi questa questione ma fino ad oggi senza successo.

  2. perché non si realizza un piano nazionale per la valorizzazione del patrimonio immobiliare a partire da quello dei comuni finalizzato agli investimenti e all'abbattimento del debito? Qui le norme già ci sono manca quella che una volta si chiamava la volontà politica. Le cifre potenziali sono enormi. Si potrebbe azzerare il debito pubblico locale (circa 100 miliardi, di cui 40 dei comuni) e si potrebbero finanziare un piano di investimenti senza ricorrere all'aumento della pressione fiscale o a forme di debito tradizionali.

  3. perché dal FAS non vengono individuate una piccola quantità di risorse 2-3 miliardi da destinare a progetti di riqualificazione urbana o di manutenzione straordinaria che i comuni hanno già progettato e che possono realizzare velocemente? Tutti sono d'accordo nel sostenere che i comuni sono i più veloci nella spesa, hanno a che fare con un numero elevato di imprese che sono distribuite su tutto il territorio. Quindi tutti sono d'accordo nel pensare che questa azione (più che una grande opera) avrà effetti immediati, nel corso dell'anno, sul PIL. Ma nulla si muove.


La situazione della economia e della finanza dei comuni è vicina al collasso. I comuni si aspettavano uno scatto di reni, un cambio di marcia nella relazioni con il governo. I segnali che arrivano dimostrano che non si sta andando nella direzione giusta. I nostri conti ci dicono che il 2009 sarà un anno pessimo, ma i guai veri li avremo nel secondo semestre e nel 2010.

Se non si cambia qualche cosa il rischio di un black out si avvicina inesorabilmente"

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