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Data: 23/10/2002 - Ora: 09:37
Categoria:
Politica
Un’indagine legata alla distribuzione territoriale del Corpo forestale dello Stato, prevalentemente rurale e urbana, e che quindi non tiene conto sia delle discariche abusive urbane sia di quelle situate in Regioni e province autonome dove il Cfs ha limitate o nessuna struttura.
Dopo la Puglia, per numero di discariche, si piazza la Lombardia (500) seguita dal Lazio, dalla Toscana e dall’Emilia Romagna con una media di 400 discariche abusive. Le regioni con meno discariche sono, invece, l’Umbria (157), la Basilicata (152) e il Molise (84). La ricerca ha censito 4.866 discariche contro le 5.422 della precedente ricognizione eseguita nel ’96, con una superficie complessiva di 19 milioni di metri quadri (erano 17 milioni e 600 mila nel ’96). Il numero delle discariche, dunque, è diminuito ma la loro estensione è aumentata. Oltre la metà delle discariche individuate (3.212) non sono più utilizzate, ma ciò non diminuisce la loro pericolosità poichè - si fa notare nel Rapporto - sono in genere le più difficili da individuare e da controllare visto che con il passare del tempo si mimetizzano nella vegetazione circostante. Per quanto riguarda le discariche ancora attive, la maggiore concentrazione si è registrata nel Salento, nell’area più meridionale della Calabria e nel tratto appenninico che attraversa le regioni dell’Emilia Romagna, della Toscana e della Liguria. I forestali durante il censimento hanno anche verificato quali fra le discariche abusive sono state oggetto di bonifica individuandone 1030, concentrate per lo più nelle regioni centro-meridionali. Quanto alla tipologia dei rifiuti rinvenuti durante il monitoraggio, la maggior parte risulta essere materiale di scarto derivante da lavorazioni edili di ristrutturazione, da piccole attività produttive oppure sono oggetti domestici ingombranti come lavatrici o divani. Dai rilevamenti, poi, sono state individuate 705 discariche che contengono materiali pericolosi, di provenienza soprattutto industriale, e 3.523 situate in territori soggetti a vincoli ambientali.
Qualche dato, infine, sull’attività preventiva e repressiva: nel 2002 il personale del Corpo forestale, nel settore delle discariche abusive e dello smaltimento dei rifiuti ha eseguito 36.599 controlli che hanno portato ad accertare 630 notizie di reato, 4.308 sanzioni per illeciti amministrativi, 7 arresti. Con la nuova normativa la realizzazione e la gestione di una discarica non autorizzata è punita con la pena dell’arresto da 6 mesi a due anni e con l’ammenda da 2.582 a 25.882 euro. La pena viene aumentata di quasi il doppio se nella discarica sono presenti, sia pure parzialmente, rifiuti pericolosi.
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