Greenpeace ha lanciato la seconda spedizione all'Artide occidentale per documentare gli effetti del cambiamento di clima e per protestare contro l'inquinamento delle acque al largo dell'oceano artico dell'Alaska causato da sostanze oleose. A bordo della nave di Greenpeace c'è una squadra internazionale proveniente dalla Cina, dal Giappone, dall' Australia, dal Canada, dalla Danimarca, dai Paesi Bassi, dalla Nuova Zelanda, dalla Svizzera, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti. (MN)

L'Artide occidentale sta scaldando a circa tre - cinque volte il tasso medio globale. "Tale riscaldamento già sta avendo un effetto negativo su un'ampia varietà di fauna selvatica unica quali gli orsi polari e walrus così come sulle popolazioni autoctone dell' Alaska che dipendono dalla terra e dal mare per la loro sussistenza, " ha detto Lam clemente, sostenitore di Greenpeace Cina. " questi effetti dimostrano che poiché non possiamo permetterci di bruciare l'olio, dal momento che già abbiamo trovato sostanze oleose nell'acque dell'Artico , per questo noi dobbiamo smettere di esplorare" ha continuato.