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Alluvione in Puglia, Protezione Civile: disastri inevitabili per colpa dell'uomo

Data: 28/10/2005 - Ora: 09:16
Categoria: Cronaca

Vincenzo Montanaro: Le alluvioni, calamità improvvise e attese

Dopo i disastri causati in Puglia dagli agenti atmosferici, il Presidente della Protezione Civile della Puglia, Vincenzo Montanaro, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Il grave disastro che ha colpito la Puglia nello scorso fine settimana è stato tanto improvviso quanto atteso: alla quantità eccezionale di pioggia caduta in una notte – tanta quanta ne cade solitamente in alcuni mesi – si è sovrapposta la responsabilità stratificata delle ultime generazioni di cittadini pugliesi e delle Istituzioni della Regione Puglia. Disastri di tal fatta scaturiscono quasi costantemente da questa sommatoria devastante: la forza ineludibile della natura concorre con le distorsioni di ciascun attore sociale e politico (abusivismo edilizio, cementificazione dissennata, spetramento di migliaia di ettari di murgia carsica, piccole azioni di inciviltà quotidiana come il cattivo smaltimento dei rifiuti) causando l’ennesima tragedia annunciata in una terra già provata e impoverita. Appare poi chiaro che sull’onda dell’emergenza si rischia di avviare una politica appunto emergenziale, asfittica ed ansiogena: occorrerà allora superare questa fase, sanare le ferite, per poi puntualizzare un piano strutturale di legislatura. Davanti ad una disamina storica della Protezione Civile in Puglia si rimane interdetti, poiché gli unici tentativi di darsi una programmazione furono esperiti dal mio predecessore, Camilli, e presto inibiti dall’allora governatore Fitto. Fin dal mio insediamento a Presidente del Comitato Regionale della Protezione Civile vado ripetendo che la Puglia va messa in stato di sicurezza e che deve dotarsi di una struttura permanente di intervento e coordinamento; ma che ciò non può prescindere da un approfondimento culturale della Protezione Civile in generale e delle esigenze del nostro territorio. All’arretratezza delle infrastrutture, delle reti di comunicazione, dei supporti tecnologici ma pure della mentalità diffusa e della cultura civica, la nuova idea di Puglia di cui siamo portatori come classe dirigente scelta impone di contrapporre elementi di dirompente modernità: quindi di approntare un progetto di grande respiro che coinvolga ciascun ambito della Protezione Civile. In questa occasione che non mi ha visto, inspiegabilmente, coinvolto, avverto, per responsabilità istituzionale l’esigenza di dare un contributo al dibattito sorto a causa della tragica evenienza: la struttura organizzativa di cui dotarsi in misura permanente potrà sorgere sul modello di quelle già esistenti e funzionanti in regioni come l’Emilia Romagna, Toscana, Marche e in cui si opera bene in direzioni diverse: la previsione, la prevenzione e il concorso agli interventi di emergenza. In questi sistemi avviati di protezione civile, sono definite sia le forme di collaborazione e raccordo tra organi dello Stato, sia quelle con le strutture di volontariato presenti sul territorio; sono stilate le mappe di rischio con un monitoraggio costante ed analitico delle zone vulnerabili; sono adottate misure di educazione alla protezione civile, con un’attività di tipo pedagogico nelle scuole di ogni ordine e grado: e questi sistemi di eccellenza dipendono, come di consueto, dalla felice combinazione tra volontà politica e stanziamenti finanziari. Bene ha fatto il presidente Vendola a proporre la costituzione di una cabina di regia che possa occuparsi degli interventi nelle emergenze, ma anche della previsione e della prevenzione delle catastrofi, e della formazione, della selezione e dell’organizzazione del volontariato. Il percorso formativo delle associazioni – preziose – di volontariato che già operano alacremente sul territorio può essere però laborioso e di lunga durata: perché non pensare di inventare una collaborazione profonda con il corpo dei Vigili del Fuoco, già costituzionalmente competenti a intervenire a soccorso di persone, a salvaguardia di beni e a tutela dell’ambiente non limitandola unicamente alla sottoscrizione di convenzioni per la fornitura di attrezzature? E’ tempo che ognuno dia il proprio apporto alla costruzione di una Puglia migliore: non è peregrino pensare che l’ammodernamento della nostra Regione vada di pari passo con l’emancipazione dalla storica arretratezza che portiamo come fardello."

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