da RepubblicaIn linea con la posizione del Ministro Veronesi. Francesco Schittulli, presidente nazionale della Lega Tumori non ha dubbi: nella lotta al cancro ci sono delle priorità e in cima alla lista non c'è l'elettrosmog. Dottor Schittulli, vuol dirci che il Governo si deve preoccupare dei cittadini che, per scelta, affrontano un rischio fumando e non di quelli che in buona fede si fidano delle dichiarazioni di ‘pericolosità non accertata' di chi ha il dovere di tutelare la salute pubblica? «Non voglio dire questo. Dico soltanto che le cifre parlano chiaro: 35 per cento dei tumori nel mondo è attribuibile al tabacco, 30 all'alimentazione, 7 all'inquinamento. Eppure per le campagne contro il fumo si fa ancora pochissimo mentre di recente non si fa altro che parlare di elettrosmog». Questo significa che di chi muore sotto le antenne non ci si deve occupare perché sono pochi? E se nei prossimi anni dovessero aumentare? «Non mi fraintenda. Bisogna prestare tutta l'attenzione possibile ma senza falsare gli equilibri. Per ora la scienza ha dimostrato che si muore per il tabagismo, e molto. Eppure i mass media del fumo continuano a parlare poco. Non c'è ancora una dimostrazione scientifica, invece, che si muoia di onde elettromagnetiche. Abbiamo una legge che ci tutela, si tratta soltanto di dare la giusta collocazione ai problemi partendo dalle emergenze».