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Data: 05/01/2009 - Ora: 09:29
Categoria:
Politica
Udc e Pd contro le scelte di Alitalia
L'affaire Alitalia, costato 3 miliardi di euro per finire nelle mani di Air France, produce i primi effetti negativi. Il taglio dei voli da e per gli aeroporti pugliesi era largamente prevedibile per una serie di ragioni: il venir meno della concorrenza con Air One, la cattura degli slot a fini esclusivamente commerciali, la debolezza oggettiva del nuovo vertice Cai, il poco peso della classe dirigente pugliese e meridionale all'interno di questo Governo". Lo ha dichiarato in una nota il segretario regionale dell'UDC, on. Angelo Sanza.
E anche il Pd non va giù da meno: "Prendono corpo ufficialmente i contenuti operativi della sciagurata soluzione Alitalia voluta dal Governo Berlusconi e messa a punto con il piano della CAI" - tuona il senatore Tomaselli.
"E, puntualmente, si avverano le conseguenze nefaste per il Mezzogiorno, e per la Puglia in particolare, che avevamo denunciato inascoltati nei mesi scorsi:
meno concorrenza a seguito della incorporazione tra Alitalia ed Airone e quindi meno rotte da e per la Puglia;
tariffe conseguentemente più alte;
una marginalizzazione degli aeroporti pugliesi dalle rotte più strategiche e remunerative a seguito della scelta di sei scali di riferimento, tra i quali non ci sono né Bari né Brindisi, aeroporti tra quelli che hanno manifestato negli ultimi anni le migliori performance di crescita in tutto il Paese;
blocco di ogni apertura al mercato senza la liberalizzazione degli slot attualmente occupati.
Ed è davvero paradossale, nel teatrino della politica, leggere in questi giorni le lacrime di coccodrillo per la penalizzazione della Puglia che vengono da esponenti del centrodestra pugliese, dai quali nei mesi scorsi non è giunta una sola parola per criticare un progetto di cui erano evidenti le ricadute negative: come al solito, in maggioranza a Roma, all'opposizione a Brindisi o a Bari.
Diviene ora urgente una iniziativa congiunta della Regione e della società Aeroporti di Puglia per individuare al più presto nuovi vettori nazionali o internazionali interessati al traffico da e per la Puglia liberalizzando gli slot attualmente occupati da Alitalia o da Airone e che la nuova compagnia non intende più coprire: procedura che si deve poter attivare contestualmente alla non utilizzazione, come avverrà dal prossimo 13 gennaio, degli stessi slot, senza attendere il prossimo orario estivo.
Per una nuova Alitalia che è costata circa 4 miliardi di euro ai cittadini italiani, che ha avuto bisogno di una legge ad hoc che "sospendesse" la normativa antitrust, credo che sia davvero una inezia una iniziativa del Ministero dei Trasporti che autorizzi l'ENAC a liberalizzare da subito tali slot, derogando alla regola che prevede che una compagnia possa conservare gli slot per una intera stagione anche se non li utilizza: si può evitare, insomma, che al danno di una soluzione così penalizzante e costosa si aggiunga la beffa per i pugliesi di dover respingere l'interesse di altri vettori per la nostra regione.
Si misuri su tale proposta la coerenza e l'impegno comune dei parlamentari pugliesi, sia del centrosinistra che del centrodestra, a partire dall'incontro promosso dal sen. Maritati per venerdì prossimo, chiedendo congiuntamente e formalmente al Ministro Matteoli tale urgente intervento.
"Temo – continua Sanza - che non vedremo risultati soddisfacenti nel breve periodo, a meno che dalle parole dei parlamentari e dei partiti di Puglia non si passi ai fatti. Quali? Creare una vasta aerea trasversale che metta insieme il governo regionale e il governo nazionale per la difesa dei diritti dei cittadini, dei lavoratori e degli imprenditori pugliesi.".
"Noi faremo la nostra parte – conclude Sanza - se necessario anche con sit-in dimostrativi a Roma presso le sedi competenti, dall'Alitalia alla Cai, dal Governo al Parlamento nazionale".
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