Con un intenso giro di colloqui il Ministro degli Esteri Lamberto Dini, da ieri sera ad Algeri, sonda la situazione di un Paese che le stragi islamiche hanno progressivamente isolato ma che occorre recuperare al dialogo perche' "riveste una importanza strategica". (MN)

Il capo della Farnesina ha una agenda fitta di appuntamenti: con il presidente Liamine Zeroual, con il premier Ahmed Ouyahia, con il Ministro dell'energia Youcef Yausfi, con quello degli esteri Ahmed Attaf, gia' incontrato all'arrivo per una prima riunione ristretta.
"Crediamo sia venuto il tempo di riportare al centro dell'attenzione dell'Europa l'Algeria, la cui importanza e' vitale per la stabilita' nel Mediterraneo", ha detto Dini, che nei suoi incontri intende verificare la reale situazione del Paese perche', se il rilancio dei rapporti con Algeri e' necessario, non puo' avvenire senza "avanzamenti nella politica interna, una maggiore democratizzazione e una maggiore apertura". Un processo, questo, a cui l'Italia vuole offrire "un incoraggiamento", ha detto il Ministro degli Esteri.
Favorire il consolidamento di un normale quadro di vita istituzionale e politica per il superamento di quella "democrazia guidata" che oggi impedisce in Algeria un autentico esercizio delle liberta' di associazione e di espressione, secondo Dini, "risponde agli interessi primari dell'Italia".
Il nostro Paese deve "impegnarsi per spegnere i focolai e le tensioni", perche' solo la stabilizzazione delle nazioni della sponda sud del bacino mediterraneo - un "obiettivo politico" ha sottolineato Dini - puo' consentire una loro crescita e la attivazione di rapporti economici.