Accolto nella sua città, Trepuzzi, come un eroe. Un ragazzo semplice, partito dal Salento perchè aveva trovato un lavoro, finalmente. Un lavoro come uomo di pace in un territorio devastato dalla guerra. Morto a Nassirya, insieme a tanti suoi colleghi, in una missione di pace e di solidarietà. Si è tenuta ieri la cerimonia funebre in suo onore ed una folla silenziosa, ha detto addio a Sandro, in una città congelata nel dolore di una perdita ingiusta e inutile. Scuole, uffici, esercizi commerciali, tutto chiuso. In onore di quel giovane con la passione per le moto ed il suo Lecce. Nessuno gli darà più la vita che ha perduto, ma la sua tragica morte deve essere un monito per tutti. Per le autorità che promettono posti di lavoro, per la diplomazia internazionale che dovrebbe aumentare il dialogo e trovare punti di incontro nelle diversità culturali, perchè si apra uno spiraglio di speranza per tutti i ragazzi dal futuro incerto e difficoltoso.