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Al via la raccolta differenziata nell’Università del Salento

Data: 15/12/2008 - Ora: 10:16
Categoria: Economia

Al via la raccolta differenziata nell'Università del Salento

La totale mancanza negli edifici di un sistema di raccolta differenziata per i rifiuti non pericolosi ha reso necessaria l’implementazione di un nuovo sistema di gestione

Da oggi attiva nel campus Ecotekne l'area-pilota per la raccolta differenziata dei rifiuti: posizionate in diverse zone le venti compostiere che raccoglieranno i materiali di scarto da utilizzare come ammendante naturale nell'Orto Botanico e nelle aree verdi dello stesso ateneo. La raccolta differenziata dei rifiuti è ormai considerata un'innovazione da inserire nel processo gestionale di un Ente Pubblico tramite la pianificazione di compiti, risorse e strutture che coinvolgono in modo sinergico tutti gli attori del ciclo dei rifiuti presenti in un determinato territorio. L'associazione CulturAmbiente di Lecce e l'Università del Salento hanno avviato nei primi mesi del 2007, secondo questo principio, un progetto congiunto che avesse come obiettivo la raccolta differenziata all'interno dell'ateneo salentino.

La totale mancanza negli edifici di un sistema di raccolta differenziata per i rifiuti non pericolosi ha reso necessaria l'implementazione di un nuovo sistema di gestione che mirasse, oltre che alla mera differenziazione degli scarti, anche ad avviare progetti ed iniziative per prevenire e ridurre la produzione di rifiuti non riciclabili ed a sensibilizzare gli studenti, anche in ragione del loro prossimo ruolo di protagonisti dello sviluppo del territorio. L'assessorato alle Politiche Ambientali del Comune di Lecce e l'ATO LE/1 hanno poi accolto con favore quest'iniziativa, decidendo a loro volta di collaborare fattivamente con l'Università del Salento. Ha preso avvio dunque una cooperazione virtuosa per cui tali Enti hanno deciso di sostenere l'iniziativa acquistando venti compostiere da posizionare nei pressi del depuratore, della mensa e dei due bar presenti nell'area di Ecotekne, scelta come area-pilota per la realizzazione del compost da utilizzare come ammendante naturale nell'Orto Botanico e nelle aree verdi dell'Università. "Il ruolo di un'associazione", commenta Roberto Paladini, presidente di CulturAmbiente, "è quello di permettere la realizzazione di un'idea attraverso un esempio concreto di democrazia partecipata fra le amministrazioni pubbliche e la cittadinanza. All'interno di questo progetto, il nostro compito è stato quello di supportare e coordinare il loro lavoro a dimostrazione di quanto alto possa essere da parte dei nostri amministratori l'interesse nei confronti di determinate tematiche se solo messi nelle condizioni di prendere parte a delle iniziative che abbiano degli obiettivi concreti e realizzabili".

"Abbiamo ritenuto nostro dovere", dichiara l'assessore al ramo, l'avvocato Gianni Garrisi, "supportare questa lodevole iniziativa. D'altronde", continua l'Assessore, "il progetto dell'associazione CulturAmbiente e dell'Università del Salento rientra pienamente negli obiettivi di questa amministrazione Comunale in generale e dell'assessorato da me presieduto in particolare. Promuoviamo da sempre la collaborazione di Enti Pubblici e Privati con le Associazioni di Volontariato che ben supportano l'idea che le decisioni hanno riscontri positivi solo se partono dalla collaborazione dei cittadini e dalla loro inclusione. Inoltre sarà un modo per far conoscere ai giovani, partendo dall'Università che rappresenta il luogo della loro formazione, un ulteriore metodo di valorizzazione dei rifiuti, seppur in microscala, in attesa della costruzione di un impianto di compostaggio. Analoghe compostiere saranno a breve consegnate ai cittadini che ne faranno richiesta purché abbiano giardini, ortali o terreni dove poterle collocare e ricevere il fertilizzante naturale, prodotto finale di questa azione".

Il rettore, professor Domenico Laforgia, evidenzia come "la sensibilizzazione della popolazione ai temi dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile richieda sempre esibizione come esempio di buone pratiche che si devono ritrovare ovunque ci sia frequentazione di molti cittadini, meglio se giovani. In questo caso l'Università ha voluto concretizzare il proprio ruolo educativo e deciso di disseminare il campus di compostiere e rendersi attiva nella fase di valorizzazione del compost organico e della sua utilizzazione nei nostri spazi a verde. I nostri studenti familiarizzeranno con tali applicazioni e troveranno naturale trasferire questa buona pratica anche nei loro ambiti familiari".

http://www.antoniotrevisi.it/RZA.htm

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