Finisce l'era dell'Aima e comincia - nonostante il parere negativo delle Regioni - quella dell'Agea. In Conferenza Stato-Regioni, i rappresentanti regionali hanno infatti ribadito il loro 'no' allo schema di decreto legislativo di riforma dell'azienda di Stato per gli interventi nel mercato agricolo, perché il Ministero del tesoro non ha accettato un emendamento, da loro proposto, per una regionalizzazione dell'organismo di certificazione che garantirà, nei confronti di Bruxelles, la regolarità delle procedure di spesa a carico del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia (Feoga). ''Ci dispiace dover tenere questa posizione - ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vannino Chiti - perché con il Ministero delle Politiche Agricole abbiamo fatto assieme un buon lavoro''. (FM)

Gli altri emendamenti proposti dalle Regioni sono invece stati accolti dal Governo. Con il provvedimento e' prevista la soppressione dell'Aima e la contestuale istituzione dell'Agea che opererà sotto la sorveglianza del Ministero per le politiche agricole e che sarà il rappresentante dello Stato nei confronti della Commissione europea per gli adempimenti e la rendicontazione dei finanziamenti comunitari previsti dall'attuazione della Politica Agricola Comune (Pac) e degli interventi del Feoga. All'Agea spettano anche le funzioni di coordinamento (o di surroga) degli organismi regionali che gestiranno direttamente i fondi Ue.