La giunta di centrodestra della regione Puglia, azionista di maggioranza dell'Acquedotto pugliese spa, ha avviato ufficialmente il processo di dismissione dell'ente. La delibera odierna afferma che, per la privatizzazione dell'acquedotto, la regione Puglia deve concludere "apposite intese con la Regione Basilicata mediante un accordo quadro concordato e sottoscritto dai due presidenti".

Il processo di dismissione è stato 'imposto' dalla legge 488/2001, che ha trasferito alle regioni Puglia e Basilicata l'intero capitale dell'Acquedotto pugliese spa. Con la stessa norma si stabiliva che entro sei mesi dal conferimento della proprietà delle azioni - avvenuta con un decreto del ministro dell'economia del 30 gennaio - le due regioni dovessero provvedere alla privatizzazione dell'acquedotto.