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A Lecce le audizioni della Commissione antimafia

Data: 18/02/2003 - Ora: 09:01
Categoria: Cronaca

E’ tornata ieri in Puglia, con l’obiettivo di "completare il quadro della situazione regionale", la Commissione parlamentare antimafia; dopo essere stata nelle settimane scorse a Foggia e a Bari, terrà sino a domani audizioni a Lecce per poi traferirsi il 20 e il 21 a Brindisi. Una volta concluse le audizioni in tutte le province (gli incontri di Taranto saranno calendarizzati entro aprile), ha annunciato il presidente, Roberto Centaro, la commissione stenderà una relazione che verrà inviata al parlamento e ai ministri competenti.

Prima di avviare le audizioni Centaro ha confermato che la situazione pugliese appare «nettamente migliorata rispetto alla visita fatta della commissione qualche anno fa» anche se «Foggia desta molta preoccupazione». Per quanto riguarda le province salentine, la commissione approfondirà in particolare le questioni relative al traffico di droga «la cui strada attraversa i Balcani e le province di Lecce e di Brindisi».
Altre questioni saranno quelle della trasparenza degli appalti pubblici e la «diffusione molto vasta del racket che - ha detto Centaro - è sempre preoccupante perchè assicura un corrispettivo stabile alla organizzazione criminale, utile per mantenersi o per pagare spesso le spese di difesa». Centaro ha sottolineato che forze dell’ ordine e magistratura hanno compiuto un ottimo lavoro, ma che comunque la condizione dell’ area salentina, «frontiera con i Paesi rivieraschi dell’ Adriatico caratterizzati da instabilità e permeabilità delle istituzioni alla corruzione, non consente di riposarsi sugli allori».
Per questo la commissione sentirà in questi giorni anche rappresentanti delle forza armate e di sicurezza italiane impegnate in Albania, per capire «quali sono i collegamenti della criminalità con l’ Italia, le capacità operative e anche per tentare di rendere più efficace l’ attività interforze».
Particolare attenzione sarà posta anche alla questione delle ecomafie nel Salento.
Sul racket, Centaro non ha nascosto che c’ è «il problema della difficoltà della denuncia che si avverte in tutta Italia». «Le associazioni antiracket svolgono un’ attività straordinaria e meritoria - ha detto - forse qualcosa di più dovrebbero fare tutte le categorie produttive mobilitandosi maggiormente perchè se tutti i negozianti di una strada chiudono al porta al racket, gli estortori non hanno con chi prendersela, se la chiudono due o tre vengono isolati e colpiti».
Centaro poi, rispondendo alla domanda di un giornalista, ha negato che vi sia una spaccatura all’ interno della commissione, assicurando che la «conflittualità politica ne è rimasta fuori».
Infine, Centaro è intervenuto a proposito delle intimidazioni a don Campisano e ha detto che «la commissione antimafia solleciterà l’ intervento necessario a tutelare don Giuseppe Campisano ed a far venire meno le minacce nei suoi confronti».
Parlando con i giornalisti durante una pausa dei lavori, Centaro ha rinnovato la sua solidarietà al parroco di Roccella Jonica. «Mi auguro che le istituzioni locali e tutti i cittadini - ha detto - gli si stringano attorno ed isolino i criminali autori degli atti intimidatori».

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