Era da 20 anni che ingombravano con la loro mole grigia, come scatoloni di cemento gettati alla rinfusa, la splendida costa a sud di Torre del Pizzo, ed in molti, anche fra gli ambientalisti, erano convinti che solo il tempo e la salsedine avrebbero potuto avere la meglio su quegli ecomostri ormai assediati dalla macchia mediterranea. Poi la presa di coscienza di una comunità locale, i vincoli della CEE, la perimetrazione dell’area protetta e da ultimo il rigetto della richiesta di sanatoria e, il 15 ottobre scorso, l’ordinanza di demolizione - la n. 247 - da parte del Comune di Gallipoli. Con particolare impegno del sindaco Venneri e dell'assessore all'urbanistica arch. Caroppo. Il resto è storia di questi giorni, precisamente del 26 gennaio, allorché il privato da inizio ai lavori di demolizione e messa in pristino, optando per l'"autodemolizione" piuttosto che sottostare all'assai più costosa demolizione coatta imposta dalla procedura. E' l'effetto-condono alla rovescia? O il primo tangibile risultato dei un Parco, quello di "Isola S. Andrea - Litorale di Punta Pizzo, ancora da istituire ufficialmente ma già capace di fermare il tempo, di cambiare il destino di questo splendido angolo di Salento? E quanti e quali sono da Porto Cesareo a S. Maria di Leuca, da Ugento a S. Cesarea Terme, gli scempi ed i proprietari pronti a seguirne l’esempio? Una cosa è certa: incredibile ma vero, i famigerati ruderi del Pizzo non ci sono più!