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Data: 10/05/2001 - Ora: 10:11
Categoria:
Politica
La sfida tra Massimo D'Alema e Alfredo Mantovano
Già nella città vecchia, l'isola dove è sorto il primo nucleo abitato, c'è tanto da vedere, sia seguendo il percorso classico, via De Pace, che taglia la città da est a ovest, sia percorrendo il lungomare. Punto di partenza il castello quadrangolare ricostruito dagli angioini su una fortificazione romanobizantina, ampliato dagli Aragonesi e successivamente dagli spagnoli. L'architetto Francesco di Giorgio Martini aggiunse il Rivellino, costruzione rivolta verso la costa a scopo difensivo, mentre la cinta muraria è datata XVXVII secolo. Dal castello parte l'immersione nella città arroccata e splendidamente chiusa all'interno di fortificazioni che l'hanno protetta dalle minacce dei barbari provenenti da Oriente. Eppure, nel 915 Gallipoli fu espugnata dai saraceni, che l'occuparono per oltre trent'anni, incidendo anche nell'impianto urbanistico con l'introduzione delle stradine tortuose tipiche della cultura islamica, anche se predominano le case con le classiche corti mediterranee, tutt'ora ben tenute dai gallipolini. La città vecchia e il borgo nuovo, costruito a partire dalla fine del XVIII secolo, sono collegati dal ponte che sovrasta il mercato ittico, costeggia il castello e spazia sul porto che ha una grande importanza commerciale ed economica per tutto il Salento. A fare da spartiacque tra la città vecchia e la Gallipoli ottocentesca, è la fontana ellenista, probabilmente del III secolo a.C., ricostruita nel 1560 con la parte inferiore adorna di quattro cariatidi. Da una ventina d'anni anche il modernissimo grattacielo di quattordici piani domina tutta la baia di Gallipoli.
Scegliendo l'itinerario classico, cioè Via De Pace, la prima sosta è al palazzo del Seminario (1751), subito dopo alla cattedrale costruita in carparo nel 1630 e completata con la splendida facciata nel 1696. Eccezionale esempio di Barocco salentino, questa chiesa dedicata a Sant'Agata e dall'interno più sobrio rispetto alla facciata. Il contenuto, però, è da vera e propria pinacoteca, per la presenza di numerose pitture seisettecentesche di Luca Giordano, Andrea Coppola, Niocla e Carlo Malinconico, oltre al tesoro di Sant'Agata custodito in sacrestia. Sempre su via De Pace si affaccia il museo, dove si può ammirare uno scheletro di balenottere, due sarcofagi messapici, suppellettili e monili romani, antichi vestiti e due campane del XVI secolo coniate nelle fonderie di Gallipoli. Nei sotterranei di palazzo Granafei, di fronte al museo, si può visitare un antico frantoio ipogeo, con le macine, le presse di varie epoche, i depositi per le olive, le cisterne per l'olio. Interessanti, per alcuni particolari, diversi palazzi come il seicentesco Senape De Pace, il rinascimentale Venneri, il barocco Tafuri, il cinquecentesco palazzo Balsamo di gusto catalanodurazzesco. Infine le chiese, come quella della Purità dai ricchissimi interni adorni di stucchi e interamente ricoperti di tele di eccezionali dimensioni, di San Domenico, delle Anime, del Crocifisso, di San Francesco, il santuario di Santa Maria del Canneto che sorge sul tratto di mare denominato "Seno del Canneto" e la cappella di Santa Cristina, presso la banchina d'attracco dei pescherecci.
Volendo uscire da Gallipoli, magari utilizzando la bicicletta, con un itinerario ad anello di una ventina di chilometri, si possono visitare piccoli centri come Alezio, Tuglie, Sannicola.
Autore: Alessia Bambi
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